Caprera

Isola situata a nord-est della Sardegna nell'arcipelago della Maddalena

Foto di una barca a Caprera - La Maddalena (OT)
Foto di una barca a Caprera - La Maddalena (OT)

Visitare l'isola di Caprera nell'arcipelago di La Maddalena in Sardegna

Caprera: Mappa



L'isola di Caprera (in sardo Caprèra) fa parte dell'arcipelago della Maddalena appartenente al comune di La Maddalena nella costa nord-orientale della Sardegna. La cima più alta, Monte Teialone raggiunge i 212 metri s.l.m. e l'isola, con una superficie di 15,7 km² è la seconda per estensione dopo quella della Maddalena e collegata ad essa da un ponte. Assieme alle altre isole dell'arcipelago costituisce un parco protetto e sono pochi gli abitanti che vi risiedono, principalmente nella frazione di Stagnali. L'Isola è anche sede di una importante scuola di vela: il Centro Velico Caprera.

Cenni storici su Caprera
L'isola è nota soprattutto per essere stata, per oltre vent'anni, l'ultima dimora di Giuseppe Garibaldi. Egli acquistò infatti, con l'eredità del fratello Felice, la metà settentrionale di Caprera fin dal 1856, vivendo inizialmente in una casupola. Qualche anno più tardi Garibaldi si fece costruire, nello stile delle fazendas sudamericane, la famosa "casa bianca", oggi museo; pochi anni dopo, una colletta dei figli e degli ammiratori gli permise di comprare anche l'altra metà dell'isola, fino a quel momento appartenuta ad un inglese bizzarro di nome Collins.

Foto monumento Giuseppe Garibaldi - La Maddalena (OT)
Foto monumento Giuseppe Garibaldi - La Maddalena (OT)

Nella grande tenuta, Garibaldi piantò molti alberi e cominciò a fare la vita del contadino, coltivando i campi ed allevando polli, ovini, cavalli (la sua celebre cavalla bianca, Marsala, è sepolta poco lontano dalla casa), e molti asini (il più recalcitrante dei quali fu chiamato, per spregio al papa contrario al passaggio di Roma all'Italia, Pio IX). Nella Casa Bianca, inoltre, Garibaldi visse con i figli avuti da Anita e quelli che ebbe da una domestica e dalla terza moglie Francesca Armosino. Nella stanza di Garibaldi, l'orologio e i calendari appesi a una parete segnano ancora la data e l'ora della morte dell'eroe: il 2 giugno del 1882 alle ore 18.21. Contravvenendo le sue ultime volontà, le sue spoglie vennero imbalsamate e sepolte in una tomba, in granito grezzo, appena dietro la casa.

A Caprera è rimasta la sua casa, le sue barche, i suoi oggetti diventati cimeli di un museo fra i più conosciuti e visitati d'Italia. La sua vita sull'isola e come egli la coltivava è descritta nel libro di memorie scritto da sua figlia Clelia intitolato Mio padre.

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