Mulino delle Pile

Foto, informazioni e servizi per soggiorni nella struttura ricettiva Mulino delle Pile


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Agriturismo
Mulino delle Pile
Zona: Mulino delle Pile
Chiusdino (SI)

0577750688
0577750686
da 95 euro
a camera
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COSA TI OFFRIAMO


A pochi chilometri dall'abbazia di San Galgano e dal paese di Chiusdino sorge il Mulino delle Pile, un agriturismo che si stende per 12 ettari nel Parco Naturale della Val di Merse, un luogo ricco di magia, di cui l'abbazia è la massima espressione.

Testimonial per la pubblicità televisiva del Mulino Bianco, il Mulino delle Pile è adesso un accogliente agriturismo con ristorante tipico toscano e un ottimo servizio alberghiero.

I piatti serviti al Ristorante La Vecchia Macina, che ha una sala interna situata nella parte inferiore della struttura e una terrazza all'aperto, rispecchiano l'autenticità della cucina tipica toscana.


Campagna
Dimora caratteristica
Ristorante interno
Bar interno
Menù vegetariano
Giochi per bambini
Lettini/Culle
Piscina
Giardino
Parco
Parcheggio privato
Bagno privato
Tavolo da ping pong
TV Satellitare
Wifi
Animali accettati
Carta di credito accettate
Amanti degli sport
Anziani
Bambini
Coppie
Famiglie
Fuga romantica
Single

Lingue parlate: Inglese , Francese , Tedesco




ALLOGGI E PREZZI


standardINFO E TARIFFE
classicINFO E TARIFFE
superiorINFO E TARIFFE


DOVE SIAMO

Latitudine 43.141421
Longitudine 11.099555



FOTO AGRITURISMO


Esterni



DINTORNI


San Galgano
L'Abbazia di San Galgano, a soli 3 Km dall'agriturismo, è un complesso religioso costituito dall'eremo ("Rotonda di Montesiepi") e dalla grande abbazia cistercense , luogo magico per la sua bellezza e l'atmosfera mistica che la caratterizzano. La mancanza del tetto, oltre a conferirle un aspetto unico nella compagine dell'architettura religiosa toscana e italiana, l' accomuna alle abbazie gotiche nord europee (Melrose e Kelso in Scozia, Tintern in Galles, Cashel in Irlanda e di Eldena in Germania).
Galgano Guidotti, nato a Chiusdino nel 1148, cavaliere in armi, convertitosi dopo una giovinezza disordinata, si ritirò a vita eremitica sul colle di Montesiepi, dedicandosi alla preghiera con la stessa intensità con cui si era prima dato alla dissolutezza.
Il momento culminante della conversione, quando Galgano, giunto sul colle di Montesiepi, infisse nel terreno la sua spada, allo scopo di trasformare l'arma in una croce.
Ancora oggi è possibile ammirare, all'interno della Rotonda, la leggendaria "spada nella roccia", la cui autenticità è attestata da studi storico-scientifici che la datano proprio al XII sec.
La storia di San Galgano e della sua spada ci riporta inevitabilmente alla leggende di Re Artù e dei suoi cavalieri e in effetti non mancano ipotesi autorevoli possibili collegamenti tra terre e storie così lontane.
Del resto tutto il complesso architettonico ci parla di relazioni tra nord Europa e vicino oriente, quando i pellegrini si spostavano lungo la via Francigena e le sue numerose diramazioni, e con loro architetti, ingegneri, artisti che sapevano lasciare la loro preziosa impronta in luoghi lontani dalle loro terre d'origine.
Un esempio di particolare sapienza tecnica è la "feritoia" posta dietro l'altare all'interno dell'eremo. Dalla sua sottile fessura verticale, all'alba del 21 giugno (solstizio estivo), il sole, penetra all'interno del luogo sacro, mantenendo la sua forma rotonda. L'emozione che si prova assistendo a questo fenomeno così speciale, è unica! Il luogo si riempie di una luce carica di tutto il suo valore allegorico e mistico che permette di vivere un'esperienza indimenticabile e che dà la misura delle competenze e conoscenze delle maestranze del tempo!
L'eremo risale, infatti, anch'esso al XII sec, portato a termine dagli eremiti che continuarono a vivere qui dopo la morte di Galgano nel 1181.
Nel XIV secolo, poi, l'edificio venne ingrandito tramite la realizzazione dell'atrio e della cappella laterale, decorata da pregevoli affreschi di Ambrogio Lorenzetti.


Chiusdino
In provincia di Siena, a poco più di trenta chilometri a sud-ovest della città, sulla direttrice viaria perMassa Marittima, su uno dei cocuzzoli delle Colline Metallifere, lontano da importanti vie di comunicazione, il territorio chiusdinese risulta interessato da un processo di antropizzazione precoce, che si fece costante e si incrementò soprattutto a partire dall'Alto medioevo.
L'origine del capoluogo, Chiusdino, è remota e forse va collocata durante la dominazione longobarda in Toscana: i Longobardi penetrarono in Italia, fra il 568 ed il 569, riuscendo in poco tempo a strappare all'Impero romano d'Oriente tutte le province a nord del Po; a partire dal 572 essi occuparono i territori occidentali della Toscana compresi tra i fiumi Cecina ed Ombrone, più o meno la zona delle Colline Metallifere. L'installazione dei Longobardi nel territorio di Chiusdino e la fondazione del paese risale presumibilmente ad un periodo di poco successivo, nell'ambito della nuova definizione amministrativa che essi diedero ai territori conquistati, in particolare della costituzione di unità militari dette Arimannie, e della fondazione di fortificazioni chiamate clusae o clausurae, per il controllo dei passi e la riscossione dei dazi.


Colline metallifere
Il territorio, se si eccettuano le vette del Poggio di Montieri, delle Cornate di Gerfalco e delle Carline di Travale che superano i 1000 metri di quota, risulta prevalentemente collinare, estremamente ricco nel sottosuolo di risorse minerarie di vario tipo e localmente, tra la provincia di Pisa e quella di Grosseto, sono presenti anche fonti di energia geotermica che si manifestano sotto forma di soffioni boraciferi. Parte di questa energia endogena viene utilizzata dall'Enel per la produzione di energia elettrica nelle centrali elettriche presenti nella zona di Larderello e Lago Boracifero, Aia dei Diavoli. Dalle Colline Metallifere, nascono diversi corsi d'acqua: tra i più importanti il Cecina, il Cornia, il Merse.

A questo proposito, merita indubbiamente una visita il Parco Naturalistico de Le Biancane che si colloca in un'area naturale poco distante dal centro abitato di Monterotondo Marittimo, dove la Provincia di Grosseto confina con quella di Pisa e rappresenta un percorso tra le manifestazioni geotermiche più significative e la storia dello sfruttamento di questa "energia sotterranea" da parte dell'uomo.
Le Biancane sono un sito particolarissimo, in cui l'azione della geotermia ha trasformato profondamente il paesaggio, ridisegnandolo con forme e colori che creano un contesto davvero affascinante ed unico nel suo genere.
Qui si possono vedere da vicino alcune manifestazioni geotermiche dalle forme spettacolari: il calore del nucleo terrestre che sale verso la superficie da origine a fenomeni naturali spontanei, come soffioni, putizze e fumarole.
Passeggiare tra queste rocce, avvolti dal calore che da esse si sprigiona e dal vapore che in molti punti fuoriesce dal terreno, dà l'impressione di essere in un paesaggio irreale, magico, non terrestre. Anche il silenzio che domina in questo luogo un po' appartato, intervallato ogni tanto da sibili e sbuffi, contribuisce ad una sensazione di curioso spaesamento.



APPROFONDIMENTI


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