Antica Torre del Nera

Foto, informazioni e servizi per soggiorni nella struttura ricettiva Antica Torre del Nera


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Bed and breakfast
Via di Borgo, 72
Zona: Centro
Scheggino (PG)

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COSA TI OFFRIAMO


L'albergo Diffuso Torre del Nera & spa è situato nell'antico borgo medievale di Scheggino, in Valnerina cuore verde dell'Umbria, a pochi kilometri di distanza dalla famosa e incantevole Cascata delle Marmore, dalla piccola città longobarda di Spoleto e dalla rinomata cittadina gastronomica di Norcia. In questo incantevole albergo sono disponibili 16 dimore storiche di diverse dimensioni, con ingressi indipendenti e dotati tutti di ogni comfort, che vi permetteranno di "dormire in Umbria" riposando veramente! Ogni unità dispone di una cucina perfettamente attrezzata, una sala da pranzo ed una o più camere da letto corredate da camino a legna e riscaldamento autonomo. Gli arredamenti di pregio, quali i mobili antichi, le pareti decorate, i soffitti in legno e i pavimenti in cotto fanno da meraviglioso corredo a questo scenario da favola. Le dimore sono situate in un'unica via sovrastante il paese denominata "Via Capolaterra" e la loro visuale spazia tra le verdi colline della Valnerina, la piazza di Scheggino e il fiume Nera che scorre lento a pochi passi dalla struttura regalandovi una piacevole vacanza benessere in Umbria. Le 12 camere hanno conservato un forte carattere storico ed appaiono oggi come opere d'arte con le loro pareti affrescate, le travature di legno, gli archi in pietra, i vecchi pavimenti in graniglia impostate sull'uso di materiali trovati rinvenuti, che narrano la storia di questi immobili
L' Albergo Diffuso si rivolge a una domanda interessata a soggiornare in un contesto urbano di pregio, a vivere a contatto con i residenti, più che con gli altri turisti e ad usufruire di normali servizi alberghieri, come la colazione in camera od il servizio ristorante.
L'albergo diffuso si é rivelato particolarmente adatto per valorizzare borghi e paesi con centri storici d'interesse artistico o architettonico, che in tal modo possono recuperare e valorizzare, vecchi edifici chiusi e non utilizzati e al tempo stesso possono evitare di risolvere i problemi della ricettività turistica con nuove costruzioni.
Se da un lato l'AD è un hotel atipico, dall'altro anche il suo cliente spesso ha esigenze diverse rispetto agli ospiti di un normale hotel: di norma vuole soggiornare in un ambiente di pregio, ricco di storia e cultura, di luoghi da visitare, a contatto con i residenti, avendo però la possibilità di avere tutte le comodità (accoglienza, colazione, pulizia, assistenza...) tipici di un albergo comune.
L' AD rappresenta quindi un vero e proprio stile di soggiornare. Inoltre alimenta l'economia del territorio, coinvolgendo attivamente i produttori locali e integrandosi nel territorio e nella sua cultura.

Un po' casa e un po' albergo, per chi non ama i soggiorni in hotel; questa è in poche parole la nuova forma di ospitalità che prende il nome di Albergo Diffuso. Le sue componenti sono dislocate in immobili diversi, che si trovano all'interno dello stesso nucleo urbano. L'aggettivo "diffuso", denota dunque una struttura orizzontale e non verticale come quella degli alberghi tradizionali, che spesso assomigliano ai condomini.

Le Caratteristiche del modello "Albergo Diffuso"

a. Gestione unitaria;
b. Presenza di locali adibiti a servizi comuni per gli ospiti;
c. Offerta di servizi alberghieri (accoglienza, colazione, pulizie, ecc.), assistenza agli ospiti;
d. Presenza di una comunità ospitante;
e. Integrazione nel territorio e nella sua cultura;
f. ambiente integro;
g. Distanza ragionevole fra le unità abitative e gli spazi comuni.
(G. Dall'Ara, Un pó casa e un pó albergo, "I Viaggi di Repubblica", 15 maggio 2003).


Campagna
Citta d'arte
Dimora caratteristica
Dimora storica
Menù per celiaci
Menù vegetariano
Prodotti biologici
Degustazione prodotti tipici
Sauna
Solarium
Lettini/Culle
Piscina coperta
Bagno privato
Lavanderia
Camino
TV
Aria condizionata
Wifi
Uso cucina
Carta di credito accettate
Escursioni cicloturistiche
Amanti degli sport
Bambini
Coppie
Famiglie
Fuga romantica
Giovani
Luna di miele
Single

Lingue parlate: Inglese , Spagnolo




ALLOGGI E PREZZI


dimora storica standardINFO E TARIFFE
dimora storica comfortINFO E TARIFFE
dimora storica superiorINFO E TARIFFE
dimora storica superior balconyINFO E TARIFFE
dimora storica trilocale standardINFO E TARIFFE
dimora storica trilocale comfortINFO E TARIFFE
dimora storica trilocale deluxeINFO E TARIFFE
dimora storica trilocale luxuryINFO E TARIFFE


DOVE SIAMO

Latitudine 42.713095
Longitudine 12.832676



FOTO DEL B&B








GESTORI


Torre del Nera albergo diffuso & spa è gestita dalla società Sviluppo Immbiliare SRL di Bergamo (BG)





DINTORNI


Ferentillo

Tenacemente aggrappato alla costa del fiume Nera lungo il quale si sviluppa per 70 kmq. il territorio di Ferentillo (260 m s.l.m.) conserva ancora oggi le affascinanti atmosfere dell'antico borgo medievale che si fonde in un solo corpo con la natura incontaminata.
La valle del Nera (Valnerina) che fino ai pressi di Ferentillo ha prevalentemente l'aspetto di una gola, qui cambia conformazione e diviene una valle, con una maggiore estensione delle superfici pianeggianti. Le ultime due cime, che segnano il punto di tale transizione, come delle colonne d'Ercole, sono il Monte (813 m) ad ovest ed il Monte S. Angelo (945 m) ad est, altrimenti noto come lo Scoglio di Mezzogiorno. Il territorio circostante è prevalentemente occupato da boschi, torrenti, altipiani, pascoli e cime molto elevate come il Monte Aspra (1652 m), la Cima del Carpellone (1446 m), Monte Petano (1262 m) e il Monte Solenne (1286 m). I nuclei abitativi situati su terrazzi, speroni, propaggini che interrompono l'acclività dei versanti e dove sorgono sorgenti naturali di acqua, risultavano ben difesi grazie soprattutto alle difese naturali e ad un complesso sistema di comunicazioni tramite torri (rocche) che si snodano lungo tutto il territorio. Alla luce di tali considerazioni, viene da sé comprendere l'importanza strategica che il sito ha avuto in passato, ulteriormente sottolineata dalla presenza della Abbazia di San Pietro in Valle espressione unica di arte Longobarda e dell'attività benedettina ed eremitica che solo questa valle riesce a contemplare.

L'Abbazia fu edificata nell'VIII sec. da Faroaldo II duca di Spoleto, il quale si fece monaco, morì e fu sepolto nella Chiesa abbaziale che da allora divenne il Mausoleo dei duchi longobardi.
Passata sotto la proprietà del Comune di Spoleto, e semidistrutta dai Saraceni, l'Abbazia venne riedificata tra il X e XI sec.
Essa ebbe un esteso patrimonio territoriale ed una grande influenza sulla vita del territorio ad essa assogettato fino agli inizi del XIV sec., quando fu affidata al Capitolo Lateranense.
Successivamente fu curata dalla famiglia Cybo e ancora dopo dalla famiglia Ancajani che ne furono abati e curatori dei restauri.
Nel 1890 Decio Ancajani riscattò l'Abbazia che passò quindi in mano private.
Nel 1917 l'ultima discendente degli Ancajani cedette la Chiesa al parroco di Ferentillo e vendette il convento ad Ermete Costanzi. La fam. Costanzi è l'attuale proprietaria e ha curato la recente ristrutturazione terminata nel 1998.
La Chiesa è ad una sola navata con soffitto a capriate. Fu compiuta in due epoche differenti: un primo nucleo è di età longobarda (VIII sec.) e successivamente fu portata a compimento in età romanica (XII sec.) assumendo l'attuale fisionomia.
La navata presenta le pareti affrescate da un ignoto maestro di scuola umbra con affreschi pregiotteschi risalenti alla fine del XII sec. rappresentanti scene del Vecchio e Nuovo Testamento.
In anticipo su tutta la pittura medioevale italiana questi affreschi abbandonano per la prima volta la staticità bizantina a favore della prospettiva e del plasticismo.
Altri affreschi più tardi, datati XIV e XV sec. completano le decorazioni di navata ed abside.
Le testimonianze di epoca romana più importanti conservate nella Chiesa di San Pietro in Valle sono i 5 sarcofagi:
- di Amore e Psiche (ultimo quarto del III sec)
- di Faroaldo II (II sec.) che si dice accolga le spoglie del duca longobardo fondatore dell'Abbazia
- dei Santi Giovanni e Lazzaro (IV sec.)
- di Psiche su tre barche (III sec.)con scene di caccia

Mummie di Ferentillo

Le Mummie di Ferentillo sono un fenomeno particolarissimo di interesse nazionale ed internazionale. Infatti, i visitatori provengono da tutta l'Europa. Si tratta di una realtà unica nel suo genere, se in Italia è possibile trovare delle mummie non è certo possibile trovarne di questo tipo. Il fenomeno della mummificazione è del tutto naturale, dovuto a dei particolari microrganismi presenti nella terra ove si trovano e alle particolari condizioni climatiche. In alcune si possono ancora scorgere i peli della barba o dei baffi, in altre le piaghe segno della malattia che ne ha causato il decesso. Le mummie sono sistemate in apposite vetrine. Tre di esse conservano tracce di abbigliamento.
La Cascata delle Marmore
La Cascata delle Marmore, una delle più spettacolari mete turistiche di Terni, è situata nell'area protetta del Parco Fluviale del Nera, un'area di notevole pregio ambientale, di grande impatto naturalistico e scenografico.
La Cascata risale al 271 a.C., ed è una formidabile opera d'ingegneria romana che servì a favorire il deflusso delle acque del Velino, responsabili di frequenti e disastrose inondazioni e della trasformazione di vaste estensioni di terra in malsane paludi. In epoche successive e fino al Rinascimento, vennero compiuti ulteriori lavori di perfezionamento fino all'assetto attuale.
Con il suo spettacolare salto di 165 metri, nel sottostante fiume Nera, è considerata la più alta cascata d'Europa.
All'interno dell'area turistico - escursionistica della Cascata delle Marmore è possibile percorrere 6 sentieri tracciati e segnalati che permettono al visitatore di osservare la Cascata da punti di vista panoramici di suggestiva bellezza.
L'emozione del contatto diretto con la natura si può sperimentare anche attraverso la pratica di diversi sport come rafting, canoa, kayak.
Carsulae
La città romana di Carsulae è uno dei siti archeologici più importanti e spettacolari dell'Umbria.
L'area, situata in buona parte nel territorio comunale di Terni, sorge su un pianoro ai piedi dei Monti Martani. La sua integrità, non alterata da sovrapposizioni di culture successive, consente una lettura nitida dell'impianto urbano e degli edifici. La via Flaminia, tracciata tra il 220 e il 219 a.C. attraversa la città da nord a sud conservando intatta la sua pavimentazione, ed insieme al paesaggio incontaminato, compone un quadro di singolare suggestione.
Tra i monumenti, oltre al bellissimo tratto della Flaminia, vanno ricordati i due templi gemelli, l'anfiteatro, il teatro, l'arco di San Damiano e le tombe monumentali.
Narni
Narni è uno tra i più bei borghi medievali d'Italia. Le prime notizie storiche su Narni, all'epoca "Nequinum", risalgono al 600 a.C., ma la zona era abitata fin dall'epoca neolitica. Nel 299 a.C. fu colonia romana con nome di Narnia, e nel 233 a.C. divenne importante fortificazione per la costruzione della via Flaminia.
Numerosi sono i monumenti di pregio presenti nella città. Tra i principali citiamo la Cattedrale romanica, nella quale si trovano opere del Rossellino e di altri famosi artisti, la chiesa di San Francesco, sorta nel XIII sec., con notevoli affreschi di scuola locale, Palazzo dei Priori, costruito nel 1275 probabilmente da Gattapone da Gubbio e posto nella omonima piazza medioevale. In questa piazza si trova anche il Palazzo Comunale, costruito nel 1273 con l'unione di tre torri, nel quale si possono ammirare: l'Incoronazione della Vergine, realizzata nel 1486 dal Ghirlandaio, il San Francesco Stigmatizzato dello Spagna, l'Annunciazione di Benozzo Gozzoli e una Mummia Egizia del IV secolo a.C.
Il principale è la NARNI SOTTERRANEA stessa, con la visita guidata nei locali dell'antico convento di SAN DOMENICO. Qui potrete scoprire una CHIESA AFFRESCATA del XII secolo, sarete catapultati indietro di 2000 anni per ammirare una profonda cisterna e accompagnati virtualmente nell'acquedotto romano dell'antica NARNIA. Riuscirete ad emozionarvi
di fronte alle segrete dell'INQUISIZIONE ed ai GRAFFITI lasciati in una cella dai prigionieri. Per proseguire nell'ex cattedrale di San Domenico, dove sarete rapiti dall'ultima splendida scoperta, un MOSAICO BIZANTINO del VI sec.
Un altro luogo ipogeo visitabile è l'interno dell'ACQUEDOTTO ROMANO della FORMINA (I sec. d.C.), questa visita si effettua solo su prenotazione (preavviso minimo di 7 giorni, nel periodo
primavera-estate).
Per concludere la visita ai luoghi ipogei di Narni c'è il LACUS, la cisterna alto-medioevale situata sotto Piazza Garibaldi (ingresso libero).
Narni Sotterranea non si distingue per l'estensione degli ambienti visitabili, ma per la loro unicità, conferita anche dal fatto che si tratta di una storia non ancora scoperta fino in fondo.
Norcia
Norcia fu fondata dai Sabini a ridosso dei Monti Sibillini. Secondo gli storici il territorio fu abitato sin dal neolitico, ma le prime testimonianze sulla continuità dell'insediamento risalgono al secolo VIII a.C. Si sviluppò alla fine del sec. V a.C. e il suo nome deriva dall'Etrusco Norsia (Dea etrusca della fortuna).
Una seconda teoria vuole, invece, che il nome tragga origine da Urso, antico edificatore della città. L'antica Nursia fu celebrata da Livio, Plutarco e Virgilio; quest'ultimo, nell'Eneide, citò il condottiero dei Nursini, Ufente, a fianco di Turno nella lotta contro Enea. Fu ricordata per la prima volta nel 205 a.C., quando offrì a Scipione, alleandosi a Roma, alcuni volontari assieme alle città di Rieti e di Amiternum, durante la seconda guerra punica. Nel II secolo a.C. Norcia fu eretta a Prefettura e poi a Municipio Romano nella IV Regione Sabina.
A ridosso delle mura di cinta completamente intatte della cittadina di Norcia sorgono le "Marcite", zone in cui l'acqua, raccolta e redistribuita attraverso un razionale sistema di canali inventato dai monaci Benedettini verso il 400-500, allaga in maniera continuativa e controllata per lunghi periodi dell'anno ampie zone di terreno, consentendo la raccolta di un fieno abbondante.
Norcia è schematicamente divisa in due dalla direttrice che da porta Romana (zona di parcheggio per chi arriva dall'Umbria) attraverso il Corso Sertorio giunge a piazza San Benedetto per poi proseguire lungo via Roma fino alla porta Ascolana (zona di parcheggio per chi giunge dalle Marche).
Lungo questa direttrice (che altro non è che l'antico Decumano Massimo romano) c'è piazza San Benedetto: il cuore di Norcia.
Cascia
La cittadina di Cascia sorge a 563 m. sul livello del mare, in prossimità del fiume Corno.
Cascia ha una storia millenaria i cui segni, fortemente impressi nel suo territorio, sono inoltre riccamente illustrati da reperti archeologici, testimonianze epigrafiche, documenti d'archivio, monumenti e oggetti di valore storico-artistico.
L'origine è sicuramente da far risalire a qualche secolo prima della fondazione di Roma, nel periodo in cui questo territorio era abitato da popolazioni italiche dedite per lo più alla pastorizia e che, seguendo antichissime vie di transumanza, vennero in contatto ed in parte contribuirono alla formazione della nascente civiltà romana. La testimonianza più importante ed imponente di questo periodo arcaico è lo splendido tempio di Villa S. Silvestro, mentre molti altri reperti archeologici sono conservati nel Museo di Palazzo Santi, a Cascia, ed in altri musei italiani e stranieri.
Nel parlare di Cascia non si può non citare Santa Rita; la suora, beatificata nel 1900, visse tra il 1381 e il 1457. Oggi la Santa, conosciuta come dispensatrice di grazie, è venerata in tutto il mondo e moltissima gente si reca ogni anno in pellegrinaggio durante le celebrazioni ritiane al Santuario a lei consacrato.
Spoleto
Spoleto, città antichissima, sorge ai piedi del Monteluco, luogo di antichi eremi. Fu un florido municipio romano i cui segni sono ancora evidenti nell'Arco di Druso e Germanico (23 d.C.), nel Teatro Romano (I sec. d.C.) e nella Casa Romana. Dal IV secolo divenne sede episcopale sviluppando una solida organizzazione ecclesiastica. La città, svolse, poi, un ruolo politico fondamentale, poco dopo l'arrivo dei Longobardi in Italia Faroaldo costituì il Ducato longobardo di Spoleto. Il Ducato dell'Italia centrale con capitale a Spoleto rimase largamente indipendente fino al 729 d.C., quando si assoggettò al re longobardo.
La Città di Spoleto ed il suo territorio presentano una stratificazione di testimonianze del millenario evolversi della natura, della società umana e del rapporto tra questa e l'ambiente, in una parola della Cultura.
Se ne infatuarono "turisti" d'eccezione come Michelangelo Buonarroti che al Vasari scriveva "Ho avuto piacere nelle montagne di spoleto a visitare quei romiti di modo che io son tornato men che mezzo a Roma perché veramente non si trova pace se non nei boschi".
Giosuè Carducci, prima, e Gabriele D'Annunzio, poi, utilizzarono la loro poesia per decantare le bellezze del paesaggio spoletino.
Pittori come l'inglese William Turner, l'americano Edward Peticolas o il danese Johan Ludvig Lund schizzarono nei loro taccuini pregevoli paesaggi e vedute della città.
Il romanziere francese Stendhal espresse grande ammirazione per "la passeggiata", il tratto di strada, oggi Viale Matteotti, che dal centro storico si insinua tra il verde dei colli circostanti.
Spoleto ed, in particolar modo, il Ponte delle Torri ispirarono lo scrittore tedesco Johann Wolfgang Goethe, in una delle pagine più belle del suo Viaggio in Italia.
Spello
È città situata sull'estremo declivio del monte Subasio, sopra un'affluente di destra del Topino, a 219 m. sul livello del mare.
Dista 4 Km. da Foligno, e 35 da Perugia.
Sul monte Subasio esistono le famose carceri di S. Francesco e una cava di pietra litografica nelle, quale sono occupate larghe maestranze operare. Il terreno, fertilissimo, si estende in monte, in colle e in piano, ed è coltivato a cereali, viti, olivi, e pingui pascoli dove si alleva numerose bestiame. È attraversato dalla strada provinciale che unisce la città a Perugia e Foligno.
Vi si tengono fiorenti mercati settimanali e si fa esportazione di olio, grano e vino. Antichissima è la origine storica di SPELLO che secondo gli storici più accreditati si vuole sia stata fondata dagli Umbri. Fu denominata "Hispellum" dal romani che la fecero Municipio e la scrissero alla tribú Lemonia.
Fu dichiarata da Cesare COLONIA GIULIA e più tardi fu chiamata città Flavia Costante da Costantino. Altri sostengono invece che così fosse appellata da Flavio Vespasiano, ritenendo la voce Constanz come lieto d'onore. Sulla piazza maggiore venne eretto il Palazzo Comunale che bella mostra fa si antiche memorie spellane, come urne, busti, e iscrizioni. Le chiese di SPELLO sono notevoli per eleganza dì architettura la Collegiata, che è il Tempio più antico, s'intitola S. Maria Maggiore ed è ricca di preziosi dipinti del Perugino e del Pinturicchio.
Assisi
Assisi è cittadina umbra in provincia di Perugia, rimasta medioevale, intatta per secoli. Essa e ancora protetta da una robusta cinta muraria - che s'inerpica sullo sperone occidentale del Monte Subasio - ed è dominata dalla mole della Rocca Maggiore e della grande Basilica di San Francesco. Alla costruzione di Assisi, alla sua storia e ai suoi grandi personaggi, hanno posto mano Terra e Cielo. In effetti, è quest'anello duale che rende Assisi un luogo magico, indimenticabile, unico al mondo.
Assisi non solo ha un'importante storia artistica e culturale, come testimoniano il Palazzo dei Priori e la Pinacoteca Comunale, ma è da sempre meta di pellegrinaggio del mondo cristiano. Numerosissime sono le basiliche, tra le quali primeggia la Basilica di San Francesco, suddivisa nella Basilica Superiore - interamente affrescata tra il XIII ed il XIV secolo, e in cui è custodito il giottesco Ciclo della Vita di San Francesco - e la Basilica Inferiore. Importanti e frequentate sono anche la Basilica di Santa Chiara, la Chiesa di San Damiano, dove avvenne la conversione di San Francesco e la Basilica di Santa Maria degli Angeli. Quest'ultima ospita all'interno la Porziuncola, il luogo dove San Francesco accolse la sua prima comunità religiosa, e la Cappella del Transito, dove il Santo morì nel 1226.
Perugia
Il centro storico di Perugia si estende sul colle e sulle sue diramazioni con stradette di impianto medievale, tortuose e ripide (tranne le principali, come il corso Vannucci, parallele ai crinali); è formato da un nucleo più elevato e antico, stretto fra le mura etrusche in discreta parte conservate, e da un'espansione trecentesca, fra le mura (iniziate nel 1321) che si spingono sui crinali. Ambedue le cerchie racchiudono monumenti di grande importanza storico-artistica, fra i quali il gotico Palazzo dei Priori (1293-1443), dove sono situate la Sala dei Notari (affrescata nel Trecento), il Collegio della Mercanzia (con rivestimenti lignei del Quattrocento), il Collegio del Cambio, che conserva affreschi del Perugino, e la Galleria nazionale dell'Umbria, che raccoglie opere del XIII-XVIII secolo, fra cui quelle di Duccio di Buoninsegna, Benozzo Gozzoli, Beato Angelico, Piero della Francesca e Perugino; la Fontana Maggiore (1278), di Nicola e Giovanni Pisano, con bassorilievi e piccole statue, che si trova sulla bella piazza IV Novembre, dove s'affaccia il fianco sud della Cattedrale, incompiuta, del XIV-XVI secolo, con l'attiguo Museo capitolare.



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